Martedì, 19 Marzo 2024 - 03:17:52

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Riduciamo la platica - facciamolo insieme


Mi rivolgo un po’ a tutti coloro che hanno aderito o anche semplicemente sono simpatizzanti dei gruppi di acquisto solidale (G.A.S.) e similari.

Adoro la scelta sociale dei GAS: gruppi di famiglie/consumatori che fanno la spesa insieme dai produttori locali, spronando il chilometro zero, l’origine controllata e nota dei prodotti, la “naturalità” degli stessi, la produzione con metodi naturali, il rispetto dell’ambiente.

Da sempre per scelta personale e ora familiare, ho avuto profonda attenzione all’ambiente, al lato ecologico del sistema e mi chiedo, vi chiedo la possibilità di ragionare in merito ad una attività di commercio on-line che sto seguendo da tempo.

Attraverso il commercio online, acquisto prodotti detergenti a base naturale, a ridotto impatto ambientale e super-concentrati.

Se pensate che prodotti come:

  • Detergente Multiuso ha concentrazione 1:9 (con un litro di prodotto concentrato realizzo 10 litri di prodotto pronto uso);
  • Detergente Piatti ha concentrazione 1:3 (con un litro di prodotto concentrato realizzo 4 litri di prodotto pronto uso);
  • Detergente Vetri ha concentrazione 1:3 (con mezzo litro di prodotto concentrato realizzo 2 litri di prodotto pronto uso);
  • Detergente per il bagno ha concentrazione 1:3 (con mezzo litro di prodotto concentrato realizzo 2 litri di prodotto pronto uso);
  • Detergente per la Cucina ha concentrazione 1:3 (con mezzo litro di prodotto concentrato realizzo 2 litri di prodotto pronto uso);

Quanti flaconi in meno eviteremmo di fare produrre, fare trasportare e immettere nell’ambiente come rifiuto, adottando questo progetto?

E se accanto ai detergenti, si associasse un sistema di trattamento per l’acqua (da bere e per cucinare), riducendo l’impatto ambientale di circa 3.300 bottiglie di plastica a famiglia, sarebbe un progetto da prendere in considerazione?

E cosa succederebbe se questo progetto, o meglio questo stile di vita venisse adottato dalle varie comunità?

Se tu e il tuo GAS aderissi a tale progetto, potresti dare una mano nella riduzione della plastica, utilizzando un. prodotto NATURALE e di ALTA QUALITA’.

E se avessi anche la possibilità di guadagnare e far guadagnare attraverso l’acquisto di questi prodotti per te e la tua comunità?

Non sarebbe una cosa interessante?

Mi piacerebbe permetterVi di approfondire il progetto e adattarlo alle vostre esigenze.

Rimango a disposizione per un appuntamento

Daniele La Terra

daniele.ltp@gmail.com

3382967822


Re: Riduciamo la platica - facciamolo insieme


“Economia collaborativa” e consumo critico

Alla fine l’abbiamo definita economia collaborativa.

Eh si l’abbiamo definita proprio così, e proprio per andare in palese contrasto con una economia capitalistica, fatta da pochi e in mano a pochi.

L’intento del progetto non è quello dell’arricchirsi, ma di migliorare lo status di tutti. Che senso ha se io sto bene non ho problemi economici ma sono attorniato da una comunità che soffre e stenta per arrivare a fine mese?

Non cambierebbe un po’ tutto se tutti insieme ci muoviamo in una direzione e collaborando raggiungiamo gli stessi obiettivi e risultati?

Una economia collaborativa è una economia sociale dove si guarda al benessere della comunità e non del singolo.

Come raggiungere questo obiettivo? Sinceramente non lo so. So quello che stiamo vivendo.

So che abbiamo modificato le nostre abitudini di acquisto;

So che acquistiamo prodotti di largo consumo ad un prezzo inferiore rispetto alla G.D.O.;

So che i prodotti che acquistiamo sono a base naturale, il che significa meno inquinamento, me intossicazione ambientale e personale, miglioramento della qualità della vita.

So che i prodotti che acquistiamo riducono l’impatto ambientale: meno rifiuti di plastica; detergenti che arrivano negli scarichi e non intasano (vedi i classici detergenti lavatrice);

So che acquistando i prodotti con il nostro sistema possiamo anche generare un reddito: un reddito utile per le nostre famiglie, i nostri progetti, le nostre associazioni, le nostre comunità;

E so che se questa azione la facciamo insieme, arriviamo insieme e più velocemente a certe remunerazioni che possono aiutare persone e famiglie in difficoltà a portare avanti la baracca;

So che se le associazioni, coinvolgessero le associazioni, che a loro volta coinvolgessero le comunità, creeremmo un volume di acquisti così grande da AIUTARE veramente le nostre comunità, senza alcun investimento, semplicemente cambiando il nostro modo di approcciarci agli acquisti.

So anche che queste remunerazioni, in una economia tradizionale, un operatore dalla GDO, non me le avrebbe mai date, per “lasciarmi contento”;

So che il costo che avrei pagato, sarebbe andato ai grandi colossi e mai e poi mai avrebbe contribuito o comunque sarebbe stato redistribuito tra gli acquirenti…figuriamoci!

So che attraverso il nostro progetto possiamo trattenere i margini della GDO e riutilizzarli nelle nostre comunità.

Questo lo stiamo vivendo, questo è un cambiamento, un cambiamento sociale.

Questo volevo condividerlo

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