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Certificazione Vegan Ok
Silver Tongue 15,5cm
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SLVTNG01Descrizione del prodotto
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GasBo - Bologna (BO)
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Descrizione
Tessera antibatterio per piccoli contenitori (es. portafogli). Può essere usata anche per igienizzare le mani. Può essere personalizzata per diventare un biglietto da visita.
Certificazioni
VEGAN OK - Certificazione Vegan Ok
Descrizione
Ottenuto dalla sapiente mescolanza di Mosto Cotto e Aceto di Vino e lasciato affinare in botti di legno da 220 litri (barrique). Ottenuto da sole uve biologiche e biodinamiche coltivate in Italia, in prevalenza da uve rosse quali le tipiche del Lambrusco o del Sangiovese. Non vengono aggiunti né coloranti né conservanti o altre sostanze estranee.
Tra i nostri prodotti più apprezzati in assoluto anche per il rapporto qualità prezzo.
Essendo caratterizzato da una densità alta ha un profumo intenso, un gusto rotondo. Un delizioso condimento che si accompagna soprattutto con piatti cotti anche di carne.
Certificazioni
ICEA - Istituto Certificazione Etica e Ambientale
DEMETER - Demeter Associazione Italia
IGP - Indicazione Geografica Protetta
Descrizione
Olio dorato dalla struttura dolce e piacevole, ottenuto da un processo di enfleurage semplice e artigianale di fiori di Tiarè in olio di Cocco. MONOI Olio Nativo possiede caratteristiche idratanti, emollienti e calmanti. Svolge un’azione a lunga durata che migliora il microrilievo cutaneo e rassoda il derma. Si utilizza tutto l’anno per la cura e la bellezza della pelle del corpo, dei i capelli e anche del viso. Puro al 99,4%, privo di ingredienti aggiunti, può essere utilizzato anche per la cura della pelle dei più piccoli.
Ingredienti
Cocos nucifera oil, Gardenia thaitensis flowers, tocopherol, parfum.
Descrizione
Hara Tamiki si trovava a 1,5 km dall’epicentro della bomba atomica di Hiroshima. Miracolosamente si è salvato e ha raccontato la sua città prima, durante e dopo Enola Gay. Una fortissima testimonianza. Una spaccato di non vita. Una foto su carta. con 3 racconti.
Descrizione
Il pomodorino giallo vesuviano conosciuto come oro del Vesuvio o pomodorino già giù
Tutti noi siamo abituati a vedere il pomodoro come un frutto che da secoli fa da padrone alla cucina partenopea. In effetti oggi è così, ma non è così da sempre.
Il pomodoro è stato importato qui solo nella metà del XVI secolo da Hernàn Cortes (conquistatore spagnolo). Il nobile Cortes portò con sè una manciata di pomodori dalla Spagna. Fu soltanto dopo 40 anni dall'accaduto che il pomodoro comparve in Italia, questo grazie alle favorevoli condizioni atmosferiche nell'area meridionale italiana.
Il clima favorevole, il caldo sole del Sud e le terre fertili permisero le prime coltivazioni di pomodoro e da lì, questo fantastico frutto trovò il suo posto nelle cucine italiane e soprattutto in quella partenopea.
Qualche secolo dopo l'importazione dei primi pomodori, le bacche iniziarono a cambiare il loro colore passando dal giallo al rosso.
I primi pomodori infatti erano di un colore giallo vivo e da qui si può immaginare il perché del nome pomo d'oro che non è mai diventato pomorosso! nonostante negli anni il colore dominante è diventato appunto il rosso.
Un’antica usanza contadina era quella di appendere i pomodorini appena raccolti su degli spaghi a mo’ di pendolo, da qui il nome Piennolo.
Vincenzo Corrado, cuoco napoletano, nel 1700 lo denominò “il pomodoro giallo zafferano”.
Ma perché adesso sto pomodoro giallo si chiama già giù?
e te lo spiego subito!
Durante la raccolta del pomodoro del piennolo rosso, un nonno contadino, conosciuto da tutti come il nonno di Giulia, si accorse che una delle piante aveva i frutti gialli, quasi di colore oro.
Da quel momento in poi questa varietà di pomodoro prese il nome di pomodorino giallo GiùGiù, che significa il giallo di Giulia.
Grazie alla raccolta dei semi di questo pomodoro e a un progetto di agronomi e professori della facoltà di Agraria di Portici, la coltivazione di questo pomodorino è stata ripresa ed è diventata oggi una moda dell'alimentazione.
Oggi la varietà dei pomodori Giagiù è stata inserita dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT).
Ecco le caratteristiche di questo pomodorino che è veramente meraviglioso:
buccia doppia
polpa molto succosa
forma allungata
proprietà antiossidanti
ricco di vitamine A e C
Descrizione
Prodotto con materie prime biologiche
Certificazioni
BIOS - Controllo e Certificazione Produzioni Agroalimentari
Descrizione
Tessera antibatterio per piccoli contenitori (es. portafogli). Può essere usata anche per igienizzare le mani. Può essere personalizzata per diventare un biglietto da visita.
Certificazioni
VEGAN OK - Certificazione Vegan Ok
Descrizione
Ottenuto dalla sapiente mescolanza di Mosto Cotto e Aceto di Vino e lasciato affinare in botti di legno da 220 litri (barrique). Ottenuto da sole uve biologiche e biodinamiche coltivate in Italia, in prevalenza da uve rosse quali le tipiche del Lambrusco o del Sangiovese. Non vengono aggiunti né coloranti né conservanti o altre sostanze estranee.
Tra i nostri prodotti più apprezzati in assoluto anche per il rapporto qualità prezzo.
Essendo caratterizzato da una densità alta ha un profumo intenso, un gusto rotondo. Un delizioso condimento che si accompagna soprattutto con piatti cotti anche di carne.
Certificazioni
ICEA - Istituto Certificazione Etica e Ambientale
DEMETER - Demeter Associazione Italia
IGP - Indicazione Geografica Protetta
Descrizione
Olio dorato dalla struttura dolce e piacevole, ottenuto da un processo di enfleurage semplice e artigianale di fiori di Tiarè in olio di Cocco. MONOI Olio Nativo possiede caratteristiche idratanti, emollienti e calmanti. Svolge un’azione a lunga durata che migliora il microrilievo cutaneo e rassoda il derma. Si utilizza tutto l’anno per la cura e la bellezza della pelle del corpo, dei i capelli e anche del viso. Puro al 99,4%, privo di ingredienti aggiunti, può essere utilizzato anche per la cura della pelle dei più piccoli.
Ingredienti
Cocos nucifera oil, Gardenia thaitensis flowers, tocopherol, parfum.
Descrizione
Hara Tamiki si trovava a 1,5 km dall’epicentro della bomba atomica di Hiroshima. Miracolosamente si è salvato e ha raccontato la sua città prima, durante e dopo Enola Gay. Una fortissima testimonianza. Una spaccato di non vita. Una foto su carta. con 3 racconti.
Descrizione
Il pomodorino giallo vesuviano conosciuto come oro del Vesuvio o pomodorino già giù
Tutti noi siamo abituati a vedere il pomodoro come un frutto che da secoli fa da padrone alla cucina partenopea. In effetti oggi è così, ma non è così da sempre.
Il pomodoro è stato importato qui solo nella metà del XVI secolo da Hernàn Cortes (conquistatore spagnolo). Il nobile Cortes portò con sè una manciata di pomodori dalla Spagna. Fu soltanto dopo 40 anni dall'accaduto che il pomodoro comparve in Italia, questo grazie alle favorevoli condizioni atmosferiche nell'area meridionale italiana.
Il clima favorevole, il caldo sole del Sud e le terre fertili permisero le prime coltivazioni di pomodoro e da lì, questo fantastico frutto trovò il suo posto nelle cucine italiane e soprattutto in quella partenopea.
Qualche secolo dopo l'importazione dei primi pomodori, le bacche iniziarono a cambiare il loro colore passando dal giallo al rosso.
I primi pomodori infatti erano di un colore giallo vivo e da qui si può immaginare il perché del nome pomo d'oro che non è mai diventato pomorosso! nonostante negli anni il colore dominante è diventato appunto il rosso.
Un’antica usanza contadina era quella di appendere i pomodorini appena raccolti su degli spaghi a mo’ di pendolo, da qui il nome Piennolo.
Vincenzo Corrado, cuoco napoletano, nel 1700 lo denominò “il pomodoro giallo zafferano”.
Ma perché adesso sto pomodoro giallo si chiama già giù?
e te lo spiego subito!
Durante la raccolta del pomodoro del piennolo rosso, un nonno contadino, conosciuto da tutti come il nonno di Giulia, si accorse che una delle piante aveva i frutti gialli, quasi di colore oro.
Da quel momento in poi questa varietà di pomodoro prese il nome di pomodorino giallo GiùGiù, che significa il giallo di Giulia.
Grazie alla raccolta dei semi di questo pomodoro e a un progetto di agronomi e professori della facoltà di Agraria di Portici, la coltivazione di questo pomodorino è stata ripresa ed è diventata oggi una moda dell'alimentazione.
Oggi la varietà dei pomodori Giagiù è stata inserita dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT).
Ecco le caratteristiche di questo pomodorino che è veramente meraviglioso:
buccia doppia
polpa molto succosa
forma allungata
proprietà antiossidanti
ricco di vitamine A e C
Descrizione
Prodotto con materie prime biologiche
Certificazioni
BIOS - Controllo e Certificazione Produzioni Agroalimentari
Disclaimer: I dati sul prodotto possono essere inesatti o non aggiornati